1991: nasce la DIA (e quel primo blitz segreto che nessuno doveva sapere!)
Nel 1991 viene fondata la Direzione Investigativa Antimafia, simbolo della nuova lotta dello Stato contro le mafie. Ma il primo intervento operativo fu talmente top secret da restare nascosto per anni!
Una risposta decisa alla sfida delle mafie
Il 1991 è un anno cruciale nella storia della giustizia italiana. Lo Stato decide di reagire con forza alla crescente pressione della criminalità organizzata istituendo la DIA: Direzione Investigativa Antimafia.
Nata come organismo investigativo interforze, la DIA riunisce polizia, carabinieri e guardia di finanza sotto un’unica direzione, con un solo obiettivo: colpire le mafie nel cuore, seguendo le tracce economiche e finanziarie.
Un organismo nuovo, per un nemico sempre più potente
Negli anni '80 la criminalità mafiosa aveva cambiato volto: più violenta, più ricca, più infiltrata nella politica e nell’economia. Serviva uno strumento d’indagine agile, preparato e con competenze trasversali. La DIA nacque per questo.
Sotto la guida del generale Giuseppe Tavormina, la Direzione diventa presto un punto di riferimento: banche dati unificate, pedinamenti elettronici, analisi dei patrimoni, intercettazioni più sofisticate. Era l’inizio della moderna lotta antimafia.
Un segnale forte, anche mediatico
La fondazione della DIA fu anche un messaggio al Paese: lo Stato c'è, e reagisce. Dopo gli anni bui delle stragi e dei silenzi, il 1991 accese una luce nuova sull’impegno delle istituzioni. E il popolo italiano, ferito ma combattivo, iniziò a credere in una vera svolta.
La curiosità che nessuno ha mai svelato!
Sapevi che il primo blitz operativo della DIA non fu mai ufficializzato? Avvenne poche settimane dopo la fondazione, nel sud Italia, e fu così riservato che i giornali dell’epoca parlarono solo di "un’operazione coordinata tra forze dell’ordine". Solo anni dopo si scoprì che era stato il battesimo del fuoco della nuova Direzione. Un esordio silenzioso... ma potentissimo!
