La dolcezza dei cartoni di una volta: quando bastava un sorriso per farci felici

Un personaggio che ha fatto parte dell’infanzia di molti. I pomeriggi dei cartoni anni ’70-’80, tra semplicità, tenerezza e magia.

27 ottobre 2025 13:35
La dolcezza dei cartoni di una volta: quando bastava un sorriso per farci felici -
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Quando i cartoni erano finestre su un mondo migliore

Chi è cresciuto negli anni ’70, ’80 e ’90 lo sa bene: bastava accendere la televisione, sedersi davanti al tubo catodico con una merenda in mano e lasciarsi trasportare in un altro mondo.
Quel personaggio — il volto buffo, il sorriso buono, il tono dolce — rappresentava una parte dell’infanzia di tutti noi, un’epoca in cui la televisione sapeva parlare ai bambini con semplicità, emozione e valori autentici.
Non c’erano effetti speciali o frenesia: c’erano storie di amicizia, piccoli sogni, gesti gentili, e quella tenerezza che oggi sembra quasi perduta.

Le giornate scandite dai pomeriggi in TV

Era il tempo in cui i cartoni giapponesi arrivavano in Italia e conquistavano grandi e piccoli.
Appena suonava la campanella della scuola, si correva a casa per non perdere neanche un minuto: si posava lo zaino, si accendeva la TV e ci si tuffava in mondi pieni di avventure, ma anche di insegnamenti.
Quel personaggio, con il suo viso rotondo e la voce familiare, ci insegnava la gentilezza, la perseveranza, la forza dei buoni sentimenti. Erano figure che non avevano bisogno di superpoteri per restare impresse nel cuore: bastava la loro umanità.

Il profumo dei ricordi di un’altra infanzia

Oggi, guardando quell’immagine, sembra di sentire ancora il profumo del pane e Nutella, il rumore dei tasti del televisore, la voce di chi in casa gridava “spegni che si raffredda la cena!”.
Erano pomeriggi lenti, pieni di attesa e di magia. Ogni episodio era un piccolo evento, e ogni personaggio diventava parte della nostra famiglia.
Rivederli oggi significa ritrovare una parte di sé, quella più pura e spensierata, fatta di risate semplici e di emozioni vere.

Il valore dei ricordi che non passano

Oggi quei cartoni non si vedono quasi più, ma vivono nella memoria di chi li ha amati.
Sono simboli di un’epoca in cui anche la TV riusciva a unire le famiglie e a insegnare qualcosa di buono.
Quel personaggio, con il suo modo di fare sincero e la sua dolcezza, è il ritratto di una generazione che ha imparato a sognare davanti a uno schermo piccolo, ma pieno di magia.
E forse è per questo che, ancora oggi, guardandolo, ci viene un sorriso e un piccolo tuffo al cuore.

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