La scena indimenticabile che ha reso "Harry ti presento Sally" un cult degli anni 80

Nel 1989, "Harry ti presento Sally" conquistò il pubblico con una storia d’amore e amicizia unica. Scopri il dettaglio che ha reso questo film indimenticabile!

A cura di Paolo Privitera
18 febbraio 2025 16:00
La scena indimenticabile che ha reso "Harry ti presento Sally" un cult degli anni 80 -
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Nel 1989, Rob Reiner portò sul grande schermo uno dei film più iconici degli anni ’80: "Harry ti presento Sally". Questa commedia romantica, con Billy Crystal e Meg Ryan, esplora le dinamiche tra amicizia e amore con dialoghi brillanti e una chimica irresistibile tra i protagonisti.

Una storia che parla a tutti

Il film segue le vite di Harry e Sally, due persone apparentemente incompatibili che attraversano decenni di incontri casuali e profonde conversazioni. Con la sua narrazione intima e universale, "Harry ti presento Sally" ha catturato il cuore di milioni di spettatori, offrendo una riflessione sincera sull’amicizia e l’amore.

La scena del ristorante: un momento iconico

Uno degli elementi più memorabili del film è la scena del ristorante, in cui Sally dimostra a Harry quanto siano credibili le finte emozioni femminili. Questa scena, accompagnata dalla celebre battuta "Prendo quello che ha preso lei", è entrata nella storia del cinema, diventando un simbolo della commedia romantica.

Una colonna sonora da ricordare

La colonna sonora del film, con brani jazz interpretati da Harry Connick Jr., aggiunge un tocco di eleganza e nostalgia. Le melodie raffinate e romantiche sottolineano perfettamente l’atmosfera del film, rendendolo ancora più coinvolgente.

La scena indimenticabile

Forse non tutti sanno che inizialmente il regista Rob Reiner aveva pensato a un finale diverso per il film. Nella versione originale, Harry e Sally non avrebbero dovuto finire insieme, ma il cambiamento fu deciso durante la produzione per offrire un messaggio più positivo e romantico. Questo dettaglio contribuì a trasformare il film in un successo senza tempo.

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