Casetta di legno: il piccolo museo dei ricordi di famiglia
Riscopri la magia della casetta di legno da parete, il piccolo museo domestico degli anni ’70-’80 dove ogni oggetto era un ricordo d’infanzia. Emozioni in miniatura da conservare 💛🏠

Un angolo di emozioni in miniatura
Nelle case italiane di qualche decennio fa, non mancava mai lei: la casetta in legno appesa alla parete, solitamente in soggiorno o in corridoio. Non era solo un soprammobile, ma un contenitore di affetti, un’installazione affettiva dove ogni scomparto racchiudeva oggetti pieni di storie: pupazzetti delle sorprese, miniature di bomboniere, animaletti in ceramica, bamboline in stoffa, souvenir e ricordi di momenti felici.
Ogni casella era un piccolo mondo, e metterci qualcosa significava scegliere, raccontare, ricordare.
La casetta: tra oggetto d’arredo e diario visivo 🧸
La casetta era spesso fatta artigianalmente o acquistata nei mercatini, con forme che ricordavano un tetto spiovente e piccoli vani suddivisi geometricamente. Non esistevano due casette uguali: ognuna rifletteva il gusto, le esperienze e i ricordi della famiglia.
Era un diario visivo: bastava osservarla per ripercorrere viaggi, compleanni, battesimi, edizioni del Corriere dei Piccoli o gite al mare.
Perché ci piaceva così tanto?
- Era personale: ogni oggetto raccontava una parte della nostra storia.
- Era giocosa: per i bambini, ogni oggettino era come un personaggio da animare.
- Era condivisa: la si guardava insieme, magari raccontando da dove arrivava ogni pezzo.
- Era terapeutica: sistemarla, riordinarla, spolverarla dava un senso di cura e calma.
Curiosità 🧽
- Le casette spesso erano donate a Natale o per comunioni.
- Alcuni oggetti tipici erano le bomboniere, i personaggi in plastica dei Puffi, o i souvenir in vetro con la neve.
- Alcuni collezionisti oggi le cercano nei mercatini per ricreare il proprio passato o restaurarne una come pezzo vintage.