Il frullino elettrico: un piccolo elettrodomestico, un grande protagonista della cucina italiana

Un rumore che sa di casa

Prima delle moderne planetarie e dei robot da cucina multifunzione, c’era lui: il frullino elettrico. Un oggetto semplice, spesso colorato e robusto, capace di trasformare pochi ingredienti in vere e proprie meraviglie. Il suo ronzio metallico era la colonna sonora delle merende d’infanzia, dei pomeriggi in cucina con la mamma o la nonna, delle torte fatte in casa per le feste e le domeniche in famiglia.

Un design che non si dimentica 💛

Negli anni ’70 e ’80, modelli come questo della Krups — dalle linee squadrate e dai colori vivaci come il classico arancione — erano presenti in tantissime case italiane. Pratici, solidi, affidabili: avevano pochi pulsanti, un’impugnatura comoda e due fruste intercambiabili (a filo o a spirale), pronte a montare albumi, impastare o preparare zabaioni che ancora oggi fanno venire l’acquolina in bocca.

Una cucina fatta di gesti autentici 👩‍🍳

Usare il frullino era un rito domestico: il suono crescente del motore, la ciotola che girava sotto mano, gli schizzi di impasto sul grembiule. In quegli anni non si cucinava per stupire, ma per stare insieme. Ogni dolce era frutto di attenzione e amore, senza scorciatoie digitali.

Perché lo ricordiamo con affetto? ❤️

Perché rappresenta un tempo in cui la cucina era fatta di semplicità, ma anche di condivisione, pazienza e tradizione. Quei frullini, magari oggi conservati in qualche credenza o garage, ci ricordano quanto poco bastasse per essere felici: il profumo di un ciambellone in forno, la panna montata a mano, un cucchiaio rubato per assaggiare.

Curiosità 🧁

• Molti frullini avevano motori indistruttibili: alcuni modelli funzionano ancora oggi perfettamente.
• Le fruste a spirale erano utilizzate soprattutto per impastare pane e pizza, mentre quelle a filo per panna, uova e torte.
• Alcune pubblicità dell’epoca lo chiamavano “frullatore elettrico manuale” per distinguerlo da quelli da banco.