Il rasoio manuale dei barbieri di una volta: quando il taglio era un rito

Il rasoio manuale dei barbieri: un’icona del passato, simbolo di precisione e ritualità nelle botteghe di una volta.

A cura di Paolo Privitera
25 luglio 2025 13:35
Il rasoio manuale dei barbieri di una volta: quando il taglio era un rito -
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Un oggetto che racconta storie di altri tempi

Prima dell’arrivo delle macchinette elettriche, i barbieri utilizzavano questo particolare strumento: il rasoio manuale a pettine. Realizzato interamente in metallo, funzionava azionando manualmente le due impugnature che muovevano le lame. Nessun motore, nessun rumore meccanico: solo il clic-clic ritmico delle forbici d’acciaio.

Il rito del barbiere di paese

Entrare in una barberia era un’esperienza multisensoriale:

  • il profumo del dopobarba e del talco,
  • il suono del pennello che insaponava la barba,
  • gli specchi ovali appannati,
  • e le chiacchiere lente tra clienti e barbiere, che spesso sapeva tutto del paese.

Il taglio era un momento di cura, fatto di gesti precisi e tempi dilatati. Non si andava solo per sistemare i capelli, ma anche per incontrare la comunità.

Paura e rispetto per quelle lame

Per i bambini, quel rasoio poteva sembrare un po’ minaccioso: le lame strette e affilate incutevano timore. Ma bastava affidarsi alla mano esperta del barbiere per trasformare l’ansia in fiducia.

Molti ricordano la sensazione fresca e pulita dopo il taglio, con la pelle che profumava di colonia e un piccolo pizzico sulle guance.

Dall’artigianato alla modernità

Con il passare degli anni, queste macchinette manuali sono state sostituite da modelli elettrici più veloci e pratici. Ma nessuna innovazione ha saputo ricreare la stessa atmosfera intima e rituale di quei tagli fatti a mano.

Oggi sono diventate pezzi da collezione, cimeli di un’epoca in cui il barbiere era molto più di un semplice mestiere: era un punto di riferimento del quartiere.

Ricordi che scaldano il cuore

Vedere uno di questi rasoi oggi significa fare un salto indietro nel tempo:

  • alle mattine d’inverno con la stufa accesa in bottega,
  • ai racconti ascoltati mentre si attendeva il proprio turno,
  • a quel momento di silenzio, quando la lama sfiorava la pelle e tutto si fermava.

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