I rullini fotografici: quando i ricordi si attendevano con trepidazione

I rullini fotografici ci riportano agli anni ’70, ’80 e ’90: attese, emozioni e ricordi che oggi profumano di nostalgia.

A cura di Paolo Privitera
25 agosto 2025 13:00
I rullini fotografici: quando i ricordi si attendevano con trepidazione -
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L’attesa dello sviluppo: un rito irripetibile

Chi ha vissuto gli anni dei rullini fotografici lo sa bene: ogni scatto era prezioso e carico di significato. Non esistevano display su cui controllare subito il risultato, né “anteprime” da cancellare in un attimo. Si scattava con attenzione, sperando che la luce fosse quella giusta, che nessuno avesse chiuso gli occhi, che la mano non fosse tremata. Poi iniziava l’attesa: bisognava portare il rullino dal fotografo e tornare dopo giorni per il ritiro. Quel momento in cui aprivi la busta con le foto era un vero e proprio rito, un misto di curiosità, sorpresa e — a volte — di piccole delusioni.

Le pellicole come scrigni di vita

Quelle strisce di pellicola che oggi sembrano oggetti da museo erano in realtà scrigni di memoria. Bastava tenerle controluce per intravedere figure, paesaggi, sorrisi. Ogni fotogramma racchiudeva attimi unici: vacanze al mare con gli amici, feste di compleanno in famiglia, gite scolastiche, prime comunioni o matrimoni. Non era raro che i rullini venissero riposti in scatole di scarpe o in vecchi cassetti, custoditi come tesori fragili. E, a differenza delle migliaia di immagini digitali che oggi accumuliamo senza più guardarle, quelle fotografie venivano sfogliate, raccontate e tramandate.

Gli errori che oggi sono poesia

Con i rullini, gli errori non mancavano mai. Foto sovraesposte, sfocate o con metà soggetto tagliato: immagini che allora facevano arrabbiare, ma che oggi ci strappano un sorriso. Perché dentro quegli “sbagli” c’era tutta la spontaneità della vita reale. Non c’era la possibilità di rifare uno scatto cento volte: ogni click era unico e irripetibile, e forse è proprio questo che rende quei ricordi così autentici. Sfogliando oggi quegli album o guardando vecchi negativi, ci accorgiamo che anche le foto imperfette hanno il loro fascino, raccontano più di mille scatti patinati.

Una nostalgia che unisce generazioni

Oggi, nell’epoca degli smartphone e delle memorie illimitate, i rullini fotografici hanno il potere di farci tornare indietro nel tempo. Basta ritrovarne uno in un cassetto per essere catapultati agli anni della nostra giovinezza, quando le foto erano poche ma preziose, quando le emozioni si vivevano con lentezza e attesa. È una nostalgia che accomuna chi ha vissuto gli anni ’70, ’80 e ’90, e che racconta un modo diverso, forse più vero, di fermare il tempo. Perché dentro quelle pellicole non c’erano solo immagini, ma frammenti di vita che ancora oggi sanno emozionarci.

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