Strage di Natale: Quarant'anni Dopo, il Mistero Che Continua a Sconvolgere
Rivivi la storia della Strage di Natale, avvenuta 40 anni fa 📅. Scopri i dettagli di questo evento storico che ha segnato il Natale del 1984 🎄.
40 anni dalla Strage di Natale: un tragico ricordo che ha cambiato la storia italiana
Il 23 dicembre 1984, sui binari della grande galleria dell'Appennino, tra i saliscendi dell'aspra catena montuosa che divide Bologna da Firenze, si consuma un dramma indimenticabile. Da poco passate le 19, il Rapido 904 - partito da Napoli e diretto a Milano - vede davanti a sé la lunga galleria, che con i suoi 18 km collega Bologna a Firenze. A bordo, tra i circa 300 passeggeri, regna un clima di relax domenicale, in attesa di rientrare a casa, e di gioiosa ansia di riabbracciare i parenti per le festività natalizie.
Quello che si consuma in pochi minuti è il dramma di quella che i media ricorderanno come Strage di Natale, primo atto della sanguinosa guerra di mafia che raggiungerà il culmine nei primi anni Novanta. Dopo aver percorso circa 8 km di galleria, in località San Benedetto Val di Sambro, si avverte un tremendo boato e in una frazione di secondo il convoglio si trasforma in un'infernale trappola di fiamme e schegge di vetro impazzite.
L'esplosione e le prime ipotesi
Il buio della galleria aumenta il panico delle persone che ignorano cosa sia accaduto, ma le grida di dolore e di disperazione di alcuni fanno presagire il peggio. Una madre chiama disperata sua figlia di 12 anni, "Federica! Federica!". Ma il nome della ragazzina finisce nell'elenco delle 17 vittime, tra cui altri due bambini di 4 e 9 anni. Gli oltre 260 feriti vengono soccorsi non senza difficoltà , visto che la linea elettrica è stata messa fuori uso dall'esplosione e la galleria - completamente al buio per la poca autonomia dei neon d’emergenza - è invasa dal fumo.
L'inchiesta e la veritĂ
L'acre odore di polvere da sparo avvertito dai soccorritori fa capire che si è trattato di un attentato. Le prime ipotesi ricadono sulla matrice terroristica ma gli anni di piombo sembrano ormai archiviati e molti dettagli portano in tutt'altra direzione. Ma la vera svolta arriva a marzo dell'85, con l'arresto a Roma di Guido Cercola e del pregiudicato Pippo Calò, vicino a Cosa nostra, entrambi accusati di traffico di stupefacenti. La perquisizione nel loro covo fa emergere una valigia con dentro un apparato ricetrasmittente, antenne, cavi, armi ed esplosivi. Tutto materiale giudicato compatibile con quello utilizzato per la carneficina del 23 dicembre.
Il ricordo e l'importanza storica
La Strage di Natale segna un punto di non ritorno nella storia italiana. Il processo che ne segue rivela i legami tra mafia, camorra e ambienti eversivi di destra, mettendo in luce una strategia criminale di grande portata. La mafia, per la prima volta, si mostra capace di attentati di massa con l'uso di telecomandi a distanza. Questo evento tragico rappresenta un punto di svolta nella lotta alla mafia, culminata con il maxiprocesso di Palermo del 1987, guidato da figure eroiche come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Oggi, a quaranta anni di distanza, quella strage rimane un monito per non dimenticare mai le vittime innocenti della criminalitĂ organizzata e per continuare a lottare contro i crimini mafiosi. Il ricordo di quella notte terribile continua a essere un faro nella lotta per la giustizia e la veritĂ .