La curiosità che ha trasformato 'Una tribù che balla' nel manifesto di una generazione
Nel 1991, Jovanotti lanciò Una tribù che balla, un album rivoluzionario che definì il rap italiano. Scopri la curiosità dietro il suo successo.

Nel 1991, Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, pubblicò l’album Una tribù che balla, segnando una svolta nella sua carriera. Con un mix esplosivo di rap, funk e contaminazioni elettroniche, Jovanotti si consacrò come figura di spicco della musica italiana.
L’innovazione del messaggio
A differenza dei suoi lavori precedenti, questo album si concentrava su temi di unione e celebrazione della diversità. Il brano omonimo, 'Una tribù che balla', divenne un inno generazionale, richiamando l’idea di una comunità globale unita dalla musica e dal ritmo.
Un sound all’avanguardia
Grazie alla collaborazione con musicisti e produttori innovativi, l’album offrì sonorità mai sentite prima in Italia. Il mix di basi potenti e testi ritmati rappresentava una ventata di aria fresca per il panorama musicale dell’epoca.
Curiosità: il simbolo nascosto nella copertina
Forse non tutti sanno che la copertina dell’album presenta un dettaglio simbolico: il disegno tribale richiama l’idea di appartenenza e di unione universale, un messaggio che Jovanotti ha voluto trasmettere non solo con la musica, ma anche con l’immagine dell’album.