Quando i bar si trasformarono in sale giochi: l’invasione dei flipper e dei cabinati arcade negli anni '80

Negli anni '80, flipper e giochi arcade come Pac-Man e Space Invaders conquistarono i bar italiani. Scopri come questa mania ha cambiato per sempre il divertimento di un'intera generazione.

A cura di Paolo Privitera
30 giugno 2025 16:00
Quando i bar si trasformarono in sale giochi: l’invasione dei flipper e dei cabinati arcade negli anni '80 -
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L'inizio di una rivoluzione videoludica

Nel cuore degli anni '80, i bar italiani conobbero una trasformazione inaspettata. Accanto ai soliti caffè e cornetti, fecero la loro comparsa flipper coloratissimi e cabinati arcade che attiravano giovani e adulti, affascinati dalla novità. Era l’inizio di una rivoluzione del tempo libero che avrebbe influenzato la cultura pop per decenni.

Pac-Man e Space Invaders: i re del bar

Tra i titoli che segnarono l'epoca, Pac-Man e Space Invaders divennero veri e propri fenomeni di massa. Pac-Man, con il suo labirinto pieno di pillole e fantasmini, conquistò milioni di giocatori. Space Invaders, con la sua battaglia contro alieni in discesa, offriva un’esperienza di gioco emozionante e adrenalinica. Le file ai cabinati erano interminabili, e ogni partita era un'occasione per migliorare il proprio punteggio e guadagnarsi rispetto.

Un’esperienza sociale irripetibile

I bar con i videogiochi arcade diventarono luoghi di ritrovo. Le partite non erano solo sfide con la macchina, ma momenti di condivisione, di tifo, di amicizie nate tra una moneta da 200 lire e l’altra. L’atmosfera era vibrante, piena di luci al neon, suoni elettronici e risate.

Flipper: l’eleganza meccanica

Prima ancora dei videogiochi, i flipper avevano già conquistato un posto speciale. Con le loro biglie cromate e le grafiche accattivanti, richiedevano abilità, riflessi e una buona dose di strategia. Ogni flipper aveva il suo fascino, e saperci giocare bene era motivo di orgoglio.

Una curiosità sul successo arcade in Italia

Pochi sanno che nel 1981, a Milano, fu aperta una delle prime sale giochi dedicate esclusivamente ai cabinati arcade, anticipando una tendenza che avrebbe spopolato negli anni successivi. Molti dei primi cabinati arrivarono dagli Stati Uniti grazie a commercianti indipendenti, che li installavano nei bar con il consenso dei proprietari in cambio di una percentuale sugli incassi. Così, un semplice angolo di bar poteva diventare un mondo interattivo, tra pixel e magia elettronica.

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