Il caso Cirillo: quando lo Stato trattò con le BR nel 1981
Nel 1981, Ciro Cirillo (DC) viene rapito dalle Brigate Rosse in Campania. Lo Stato sceglie di negoziare: un caso controverso che fece discutere l'intera nazione.

Un sequestro che scosse la politica italiana
Il 27 aprile 1981, Ciro Cirillo, esponente di spicco della Democrazia Cristiana e assessore regionale all'Urbanistica in Campania, venne rapito a Torre del Greco dalle Brigate Rosse. L'agguato fu violento: morirono un agente della scorta e l'autista. Questo evento rappresentò uno dei momenti più delicati e controversi degli anni di piombo.
Un contesto politico teso e complesso
Il rapimento avvenne in un momento in cui l'Italia era ancora profondamente segnata dalla violenza politica. Solo tre anni prima, le BR avevano rapito e ucciso Aldo Moro. Tuttavia, a differenza del caso Moro, la vicenda Cirillo prese una piega diversa. Lo Stato decise di negoziare, dando vita a una trattativa che rimase per anni avvolta nel mistero.
La trattativa e la liberazione
Dopo 89 giorni di prigionia, Cirillo fu liberato il 24 luglio 1981. La sua liberazione avvenne grazie al pagamento di un riscatto e all'intervento di ambienti non istituzionali, compresi servizi segreti e, secondo alcune ricostruzioni, esponenti della camorra. Questo episodio generò un acceso dibattito pubblico e mise in luce una frattura evidente nel comportamento dello Stato tra il caso Cirillo e quello di Moro.
Una vicenda che lascia interrogativi aperti
Il caso Cirillo aprì numerose domande sull'efficacia delle istituzioni e sul limite tra legalità e necessità politica. Perché trattare in questo caso e non in altri? Quali furono i reali attori coinvolti nella trattativa? Ancora oggi, molti aspetti di quella vicenda rimangono oscuri.
Una curiosità sul caso Cirillo
Pochi sanno che durante il sequestro, Cirillo scrisse numerose lettere alla sua famiglia e alle autorità, in parte rese pubbliche solo anni dopo. In una di queste, chiese esplicitamente di non essere sacrificato come Aldo Moro, facendo leva su una diversa sensibilità politica. Queste lettere giocarono un ruolo determinante nel creare un clima favorevole alla trattativa, sottolineando l'umanità del dramma vissuto.