La follia dei cellulari negli anni '90: ecco perché facevamo ore di fila per un GSM
Negli anni '90 i negozi di telefonia venivano presi d'assalto per i primi cellulari GSM. Scopri cosa ha scatenato questa rivoluzione e perché tutti ne volevano uno.

L'arrivo del GSM: una rivoluzione tecnologica
Nei primi anni '90, l'Italia fu travolta da una vera e propria febbre da telefonia mobile. L'introduzione della tecnologia GSM (Global System for Mobile Communications) segnò una svolta epocale: per la prima volta era possibile telefonare senza fili, ovunque ci si trovasse.
I negozi presi d'assalto
Con l'arrivo dei primi cellulari compatibili con il nuovo standard GSM, iniziarono a moltiplicarsi i negozi di telefonia mobile, che in poco tempo divennero luoghi affollati e frenetici. Le code davanti agli store erano all'ordine del giorno, con clienti impazienti di mettere le mani sul proprio telefono personale.
I primi cellulari: status symbol e innovazione
I modelli dell'epoca, seppur ingombranti e con batterie dalla durata limitata, rappresentavano un oggetto del desiderio. Possedere un cellulare significava essere all'avanguardia, moderni, quasi futuristici. Il suono metallico del primo squillo GSM entrò nell'immaginario collettivo come simbolo di una nuova era.
Un cambiamento sociale profondo
Il cellulare non era solo un dispositivo: era un segnale di autonomia, mobilità e connessione costante. Per la prima volta, anche fuori casa o dall'ufficio, si poteva restare in contatto con chiunque, in qualunque momento. La società italiana cominciò a cambiare radicalmente.
Una curiosità dal passato GSM
Pochi sanno che uno dei primi modelli di cellulare GSM venduto in Italia fu il Nokia 1011, lanciato nel 1992. Questo telefono, capace di memorizzare fino a 99 numeri e con un peso di circa 500 grammi, costava oltre un milione di lire. Eppure, nonostante il prezzo, andò letteralmente a ruba, dimostrando la fame di innovazione che caratterizzava quegli anni.