Non crederai mai a cosa vendevano in TV alla fine degli anni '80
Alla fine degli anni '80, le TV private rivoluzionarono il palinsesto con televendite continue. Nasce il fenomeno dei venditori-carismatici: su tutti, Vanna Marchi.

L'esplosione delle TV private e il nuovo linguaggio della vendita
Verso la fine degli anni '80, il panorama televisivo italiano venne travolto da una novità senza precedenti: le TV private regionali iniziarono a trasmettere televendite ininterrottamente, trasformando le fasce orarie meno prestigiose in autentiche miniere d'oro. Questo nuovo modo di comunicare, diretto e ipnotico, conquistò milioni di telespettatori.
Un format che cattura l'attenzione
Le televendite si distinguevano per uno stile aggressivo e teatrale, basato su ripetizione, urgenza e promesse miracolose. Il tono era familiare, coinvolgente, quasi magnetico: sembrava di avere un venditore in salotto, pronto a convincerti che quell'acquisto fosse indispensabile.
L'ascesa dei venditori-carismatici
A dominare la scena furono personalità capaci di mescolare recitazione, marketing e puro intrattenimento. Tra tutte, Vanna Marchi divenne il volto simbolo del fenomeno. La sua voce stridula, i modi enfatici e l'abilità nel creare suspense attorno a creme dimagranti e amuleti magici fecero scuola, tanto da influenzare un intero modo di vendere.
Televendite e cultura popolare
Nonostante le critiche, le televendite entrarono nell'immaginario collettivo. Frasi celebri, gesti esagerati e tormentoni televisivi iniziarono a circolare tra le persone come veri e propri elementi della cultura pop. Il confine tra intrattenimento e persuasione si fece sempre più labile.
Una curiosità che non tutti ricordano
Sapevi che alcune di queste televendite venivano registrate in un'unica ripresa senza mai fermarsi, con i venditori che improvvisavano per ore intere? Vanna Marchi deteneva il record per una diretta di oltre quattro ore, durante la quale riuscì a vendere centinaia di prodotti senza mai perdere il ritmo. Un mix tra show televisivo e performance teatrale che rimane unico nella storia della TV italiana.