Standa: il grande magazzino che profumava di famiglia e di altri tempi

Standa, il grande magazzino che ha segnato un’epoca: profumo di casa, spese di famiglia e ricordi di un’Italia che non c’è più.

10 ottobre 2025 13:35
Standa: il grande magazzino che profumava di famiglia e di altri tempi -
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Quando la Standa era sinonimo di modernità

C’erano gli anni ’60, ’70 e ’80, e dire “andiamo alla Standa” era quasi un piccolo evento familiare. Non era solo un negozio, ma un mondo intero da esplorare: scaffali ordinati, luci calde, il profumo del detersivo appena aperto e delle stoffe nuove.
La Standa era il simbolo della modernità che avanzava, il posto dove si poteva trovare di tutto: dai vestiti ai giocattoli, dagli elettrodomestici alla cancelleria per la scuola. Per molti italiani era la prima vera esperienza di “centro commerciale”, in un’epoca in cui la spesa si faceva ancora nei negozietti di quartiere.

Una tappa fissa della vita quotidiana

Andarci con i genitori, magari la domenica mattina, era un piccolo rito. C’era chi correva al reparto giocattoli per guardare i trenini elettrici o le bambole in vetrina, chi si perdeva tra gli scaffali dei vestiti cercando il maglione nuovo per l’inverno.
Ogni visita alla Standa era una festa semplice ma piena di significato: si tornava a casa con una busta piena di oggetti utili, e spesso anche con qualcosa che non serviva ma che “era in offerta”. Le cassiere, sempre sorridenti, conoscevano i clienti abituali, e il tintinnio delle monete nella cassa sembrava far parte della colonna sonora di quei tempi.

Il cuore commerciale di un’Italia che cresceva

La Standa rappresentava l’Italia che cambiava, quella che si apriva al consumismo ma restava ancora profondamente legata ai valori familiari. Era il luogo in cui il progresso e la quotidianità si incontravano: tra frigoriferi lucenti e confezioni di pasta, tra nuove mode e abitudini di sempre.
Per molti bambini degli anni ’70 e ’80, la Standa era anche il posto dei sogni, dove si faceva la lista dei desideri di Natale o si sceglievano i regali per la Prima Comunione.
Era un’istituzione, una certezza nelle città grandi e nei piccoli centri, con quella grande insegna luminosa che brillava all’angolo delle strade principali.

Un ricordo che ancora scalda il cuore

Oggi, della Standa restano solo i ricordi, le fotografie e quella sensazione di semplicità autentica. Molti la ricordano come il luogo delle prime spese fatte con i genitori o dei pomeriggi trascorsi a curiosare tra i reparti.
Rivedere la sua insegna è come aprire una finestra su un’Italia che non esiste più, ma che vive ancora nel cuore di chi l’ha conosciuta: un’Italia fatta di famiglie unite, di tempi più lenti e di una quotidianità che oggi sembra quasi una chimera.
Perché la Standa non era solo un negozio: era un pezzo di vita, un’emozione condivisa, un simbolo di quei giorni in cui bastava poco per sentirsi felici.

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